Saint Seiya Wiki
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Alberich di Megres
(δ星メグレスのアルベリッヒ, δ-Megrez no Alberich)
Debutto
Anime Episodio 74
Doppiatori
Italiano Massimiliano Lotti (episodio 78 ed 82)

Flavio Arras (ep. da 86 a 90)
Enrico Maggi (flashback episodio 99)

Giapponese Shigeru Nakahara
Informazioni
Specie Umana
Sesso 20px-Gender_Male.svg.png Maschio
Luogo di nascita Asgard
Tipo di Armatura God Rob
Divinità Odino
Stella Malefica Delta Ursa Majori Megrez
Esercito Guerrieri Divini
Affiliazione sé stesso
Rango Nobile di Asgard

Guerriero Divino

Famiglia
Famiglia Alberich XIII (avo)[1]
Tecniche
Ametist Shield

Nature Unity
Honoo no ken

Armi
Spada di ametista

Alberich (chiamato Megrez nel doppiaggio italiano, dal nome della sua stella protettrice) è uno dei Guerrieri Divini (i Cavalieri protettori della città di Asgard) apparsi nell'anime. Indossa l'armatura della stella δ della costellazione dell'Orsa Maggiore.

Il suo nome originale deriva dal personaggio della mitologia norrena Alberich (in italiano Alberico), re dei nani, guardiano del tesoro dei Nibelunghi, tuttavia il suo carattere infido e l'abilità nell'inganno richiamano il dio della mitologia vichinga Loki. Si tratta infatti di un personaggio sleale, le cui strategie di lotta si basano sul ricatto, sulla provocazione fatta a scopo di disorientare l'avversario, e in special modo sull'aperta menzogna. Malvagio e privo di scrupoli, il suo unico scopo è impadronirsi della spada Balmug per uccidere Hilda e dominare Asgard e il pianeta Terra.

Storia[]

Alberich era il discendente di un'importante famiglia di saggi guerrieri asgardiani, ed era famoso per la sua intelligenza e astuzia. Era il solo dei futuri cavalieri di Asgard a conoscenza della possessione di Hilda di Polaris da parte dell'anello del Nibelungo, e cercava di sfruttare la guerra contro Atena per conquistare il mondo. Prima della possessione di Hilda aveva infatti letto nella sua biblioteca di famiglia un libro in cui veniva narrata la storia degli zaffiri di Odino ed il loro ruolo nel richiamo di Balmung, che Odino aveva lasciato nel caso un potente nemico avesse minacciato Asgard. Alberich capì il potere che avrebbe avuto lui (e attraverso di lui la sua famiglia) se fosse riuscito ad impadronirsi di Balmug, usurpando il posto di Hilda e sottomettendo i Guerrieri Divini per poi controllare il pianeta Terra. Cosa però resa impossibile dal fatto che le armature del nord erano sigillate e con esse gli zaffiri, almeno fino alla possessione di Hilda da parte dell'Anello del Nibelungo.

Nella battaglia contro i Cavalieri di bronzo combatté contro Marin (giunta ad Asgard in aiuto di Seiya) sconfiggendola e rinchiudendola in una teca viola dell'ametista per usarla come esca per gli altri Cavalieri[2] . Fece poi lo stesso con Seiya, aiutandosi con la spada di ametista e servendosi di castalia, per far abbassare la guardia al bronze; mette in difficoltà Hyoga, ma non riuscì a rinchiuderlo nella Teca dell'ametista per il sopraggiungere di Sirio che, come Hyoga viene messo in difficoltà dal Nature Unity, con la quale il cavaliere di Asgard richiamava gli spiriti della foresta.

Megres rivelò al suo avversario che il Maestro dei Cinque Picchi aveva in passato sconfitto il suo antenato di 7 generazioni precedenti Alberich XIII, e per questo riteneva di avere un conto in sospeso contro di lui, allievo del Cavaliere della Bilancia; il Cavaliere del Dragone combatté ferocemente contro il guerriero di Megrez, riuscendo infine a sconfiggerlo con il Ronzan Shoryuah, dopo essersi tolto l'armatura era l'unico modo per spingere il nemico a lanciare l'Amethist Shiled al posto del Nature Unity.

Mitologia[]

Alberich (italinizzato in Alberico) era il nome del re dei nani Nibelunghi (il nome può anche essere tradotto in re degli elfi, visto che spesso i due erano confusi in una sola specie) neLa canzone dei Nibelunghi ed inseguito ripreso da Richard Wagner nella sua tetralogia L'anello del Nibelungo. Nel canzone, Alberico viene semplicemente descritto come il guardiano del tesoro (è lui infatti lo gnomo Nibelungo) prima di essere sopraffatto da Sigfrido, mentre nelle opere wagneriane è l'antagonista principale della storia, che ruba l'oro del Reno e ne forgia un anello per poter dominare il mondo.

Il legame del personaggio Alberich con l'ametista deriva invece dal fatto che nella mitologia nordica tale pietra (insieme al vetro) era considerata simbolo di eternità e si credeva che al suo interno vi fossero le anime dei morti (non a caso il totem della Robe di Alberich ha un teschio e nella foresta dove affronta i nemici si vedono anche dei cadaveri rinchiusi nella teca d'ametista)[3]

Rapporti col film[]

Il personaggio di Alberich presenta aspetti derivanti da due Guerrieri Divini apaprsi nel film L'ardente socntro degli dei; il primo è l'infido Loki (complice di Dolvar nei suoi piani di conquista) a cui il guerriero di Megrez assomiglia graficamente. Il secondo è invece Url, il quale possiede una spada con cui sferra una tecnica chiamata Hoonoo Ken (spada di fuoco), esattamente come quella di Alberich.

Note[]

  1. Nel doppiaggio italiano il personaggio viene presentato come il padre di Alberich, fatto cronologicamente improbabile
  2. Nel doppiaggio italiano, per risaltare ancora di più l'astuzia del personaggio, viene fatto intuire subito a Alberich che Marin è preoccupata per Seiya
  3. Notizia dall' Outer Saint File, inserto comparso nei n° 17 e 18 del manga Saint Seiya rispettivamente relativi agli Shot n°29 e 30 pubblicati entrambi da Star Comics nell'Ottobre e nel Novembre 2001
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