Ettore | |||
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(ヘクトル, Hekutoru) | |||
Debutto | |||
Manga | Episode G | ||
Doppiatori | |||
Informazioni | |||
Data di nascita | 12° secolo A.C. | ||
Specie | Umana (in passato) | ||
Sesso | Maschio | ||
Luogo di nascita | Troia | ||
Età | 30 anni (deceduto)[1] | ||
Altezza | 180 cm | ||
Peso | 80 Kg | ||
Tipo di Armatura | tradizionale corazza dei guerrieri troiani. | ||
Affiliazione | Ponto | ||
Rango | Principe Guerriero | ||
Padre | Priamo, re di Troia[1] | ||
Madre | Ecuba[1] | ||
Fratello | Paride[1] | ||
Figli | Astianatte(figlio)[1] | ||
Sposa(o) | Andromaca (moglie)[1] | ||
Armi | |||
Lancia Scudo. |
Ettore nacque a Troia, figlio del sovrano Priamo e della regina Ecuba.
Storia[]
La sua fama[]
Ettore, Con il passare degli anni, si distinse come valente guerriero, diventando generale dell'esercito troiano e conquistando vari soprannomi, tra cui quello di Domatore di Cavalli. Ammirato e rispettato da tutti per il suo coraggio, ma anche per il suo animo onesto e giusto, egli sposò una donna di nome Androma, da cui ebbe un figlio, Astianatte.
La Guerra[]
Un giorno, a causa delle azioni di uno dei suoi fratelli, Paride, scoppiò una grande guerra tra Troia e la vicina Grecia, che attaccò con un poderoso esercito, mettendo sotto assedio la città. Pur non condividendo le ragioni della guerra o l'operato di Paride, Ettore guidò personalmente la difesa di Troia, che anche grazie alla sua esperienza resistette per ben dieci anni, nonostante il numero superiore di nemici e la presenza nell'esercito greco del famoso eroe Achille, noto per la sua invulnerabilità. Fedele ad Apollo come tutti gli abitanti di Troia, Ettore ebbe il suo aiuto ed il suo corpo venne reso quasi invulnerabile ed incapace di provare dolore. Grazie a questi poteri, il generale compì numerose imprese in guerra, uccidendo centinaia di nemici, ma col passare del tempo dovette anche accettare l'idea che il destino e gli eventi fossero esclusivamente in mano agli Dei e che gli uomini non potessero influenzarli.
Un giorno, nel decimo anno di guerra, Ettore uccise Patroclo, amico e forse amante di Achille. Ciò causò l'ira dell'eroe greco, a sua volta protetto dalla Dea Atena, e portò ad un duello tra i due, che si compì davanti alle mura di Troia. Dopo aver temporaneamente ceduto alla paura, Ettore affrontò Achille in un duello durante il quale pareva che le lance si infiammassero, venendo alla fine da lui trafitto alla gola ed ucciso. Grazie alla benedizione di Apollo però, la sua spoglia non ricevette ingiuria e restò integra, nonostante i tentativi di Achille di deturparla.
La Sconfitta di Ettore[]
La sconfitta di Ettore, segnò la fine della guerra e precedette di poco la caduta finale di Troia. Il nome del guerriero rimase imperituro nei secoli insieme a quello di Achille, ma l'anima di Ettore era insoddisfatta di essere ricordata per la sconfitta subita, e desiderava poter cambiare la storia e conquistare il ruolo del vincitore, sconfiggendo un nemico del valore pari a quello di Achille. Ettore inoltre coltivò un profondo odio verso Atena, la Dea che aveva sostenuto i Greci, ed Achille stesso, contro i Troiani, desiderando uccidere un suo protetto. L'occasione venne millenni dopo, quando una forza sconosciuta riportò Ettore in vita, dotandolo di nu nuovo corpo di pietra, forte come il precedente ed incapace di sentire dolore. Subito deciso a mostrare il proprio valore e rettificare l'antica sconfitta, il guerriero affrontò un plotone dell'esercito che si trovava in zona, massacrandolo facilmente. Una così facile vittoria però lo lasciò insoddisfatto, spingendolo a chiedersi se quell'epoca fosse priva di eroi. La risposta giunse dal Dio Ponto, che rivelò di essere stato lui a riportarlo in vita, per i propri scopi, e lo esortò a recarsi in Grecia, dove avrebbe trovato un eroe fedele ad Atena da uccidere. Pur avvertendo che lo spirito di Ponto era malvagio, Ettore, desideroso di cambiare la storia, acconsentì e, dopo aver affrontato altre truppe dell'esercito, si recò in Grecia.
La Morte di Ettore[]
Qui, nei pressi di un piccolo paese di campagna, il guerriero ingaggiò ben presto battaglia con Scorpio, cavaliere d'oro di Atena, che si mostrò eroe degno della propria fama schivando il suo primo assalto. Dopo avergli spiegato le sue intenzioni di cancellare l'antica sconfitta e costruire una nuova era uccidendo un uomo dal valore pari a quello di Achille, Ettore continuò ad attaccare Scorpio, dando prova della sua forza e abilità. Dopo averlo apparentemente sconfitto, Ettore si rallegrò dell'essere riuscito a riconquistare la gloria dei viventi, ma Scorpio gli mostrò di essere ancora vivo e continuò a combattere, sostenendo che a chi come lui proviene dal passato non è concesso modificare il futuro. Il duello continuò sempre più acceso, ma nonostante i suoi sforzi e la sua velocità con la lancia, Ettore non riuscì a ferire Scorpio, protetto dall'invincibile armatura d'oro. Nel corso del duello inoltre, Ettore contrappose la sua visione, secondo cui erano gli Dei a scrivere la storia, a quella del nemico, sostenitore della capacità degli uomini di fare altrettanto.
Desiderando ricordare al nemico cosa fosse il dolore, e di conseguenza cosa significasse essere un uomo, Scorpio colpì Ettore con la tecnica chiamata Cuspide Scarlatta, stimolando i suoi centri nervosi. Per la prima volta dopo migliaia di anni, Ettore sentì di nuovo il dolore, sorridendo quasi per l'aver ritrovato quella sensazione persa da secoli. Prima di finirlo, Scorpio gli disse che non gli era concesso cambiare la storia, ma che almeno lui l'avrebbe sempre ricordato come un eroe di grande valore. Accettando di vivere non nel ricordo universale, ma in quello di un solo guerriero, e grato di essere stato un uomo, Ettore si calmò, lasciando cadere la lancia ed aspettando serenamente la morte, che giunse con la Cuspide Scarlatta. Il suo corpo di pietra andò in pezzi e si dissolse, ma il suo ricordo rimase per sempre nel cuore di Scorpio.
Abilità[]
Ettore non possiede un cosmo o colpi segreti, ma dispone comunque di vari poteri, in parte opera dell'intervento divino di Apollo e Ponto. Grazie ad Apollo, il suo corpo è capace di respingere ad ogni attacco e insensibile al dolore, anche se può comunque essere ferito o ucciso da un guerriero abbastanza forte o da un protetto degli Dei. Ettore ha una forza e velocità superiori a quelle di un normale essere umano, può sferrare mille colpi di lancia in un solo fendente, schivare i colpi d'arma da fuoco e sollevare massi enormi. È inoltre un guerriero esperto e capace, maestro nell'uso della lancia e della spada, ma abile anche nel corpo a corpo. Dopo la resurrezione, viene dotato di un corpo di pietra capace di muoversi normalmente e, in certi casi, di sentire dolore.
Note[]
Le informazioni presenti in questo profilo provengono dalla mitologia greca e dai numeri 6 e 7 di Episode G (12 e 13 in Italia). Rispetto al mito greco, Episode G aggiunge l'elemento dell'invulnerabilità di Ettore, che però poteva essere superata da qualcuno abbastanza forte, come Achille o, in epoche moderne, Scorpio. A parte questo dettaglio, i riferimenti alla guerra di Troia sono corretti rispetto al mito, incluso il ruolo di Atena come alleata dei Greci e nemica dei Troiani.
Il luogo in cui Ettore torna in vita non viene chiarito, ma dovrebbe essere la zona in cui si trovava un tempo la città, ovvero l'odierna Turchia. Questo viene in parte confermato dalle parole di Ponto, che suggeriscono al guerriero di recarsi in Grecia. Verosimilmente, Ettore è invulnerabile ai proiettili o ai colpi di cannone, oppure è troppo veloce per essere colpito, visto che massacra un intero esercito, inclusi i carri armato. Rispetto al mito, viene caratterizzato in modo molto più aggressivo, e per certi versi simile a Seryan del primo OAV dell'anime, ovvero guidato dal desiderio di gloria. Il materiale della sua lancia non viene stabilito, ma non è abbastanza forte da perforare l'armatura di Scorpio.
Nel complesso, le capacità di Ettore sembrano renderlo simile ad un cavaliere di bronzo, anche se privo di cosmo, armatura o colpi segreti.